… vivere bene non è un diritto, è una stupenda conquista. (Anonimo)
DETTAGLI PROGETTO Progetto completo
“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.” (Khalil Gibran)
Questa personale raccolta di foto, semplici nella loro essenzialità e dove l’essere umano intenzionalmente rimane assente, ripercorre ricordi e sensazioni irripetibili di una storia che mi ha trasmesso una gioia immensa.
Voglio continuare a credere nella crescita straordinaria dell’uomo e nel suo inevitabile cambiamento, poiché …”la felicità è un percorso, non una destinazione” (Madre Teresa di Calcutta).
Mi rende immensamente felice pensare che questo appuntamento possa coinvolgere emotivamente un numero sempre maggiore di persone.
Beyond the Bars: “Oltre le sbarre”, rappresenta l’esteriorizzazione di un percorso interiore, condotto dall’artista in un gioco di richiami alla visione delle contrapposizioni, tema ricorrente nei suoi lavori.
Quello che emerge dalle immagini è lo scorcio di un’anima complessa, in perpetua ricerca di un orizzonte diverso rappresentato dalla luce, che sembra promettere una possibilità di riscatto dalle incertezze e dalla confusione.
In questa visione, che fa di sbarre e catene una componente fondamentale posta a ostacolo al raggiungimento di un alterità superiore, risulta evidente l’influsso delle vicissitudini esterne, siano esse reali o temute, che si interiorizzano in una rappresentazione fedele al mito dell’orfeico ritorno alla vita, eterno correre verso la luce in un percorso che suggerisce un’azione di violento irrompere della forza di volontà.
Nelle fotografie proposte l’elemento umano non trova posto, in quanto limitazione di una condizione di assolutezza primordiale, che concede solo le forme a una rappresentazione che ricordi il mondo materiale; è una storia di formazione, di lotta e di riscatto, del digrignar di denti ma anche dell’estatico rinfrancarsi nella consapevolezza di una luce finale, il cui raggiungimento può essere precluso solo in apparenza.
Articolo di Francesca De Gaetano